Caratterizzazione e modellazione geologica del sito
Relazione Geologica di Progetto
Richiamo alla Circolare 2 febbraio 2009 , n. 617 “Istruzioni per l'applicazione delle «Nuove norme tecniche per le costruzioni” di cui al decreto ministeriale 14 gennaio 2008.
C6.2.1 CARATTERIZZAZIONE E MODELLAZIONE GEOLOGICA DEL SITO
Lo studio geologico deve essere esteso ad una zona significativamente estesa, in relazione al tipo di opera e al contesto geologico in cui questa si colloca.
I metodi e le tecniche di studio, l’approfondimento e il dettaglio delle analisi e delle indagini devono
essere commisurati alla complessità geologica del sito, alle finalità progettuali e alle peculiarità dello scenario territoriale ed ambientale in cui si opera.
Lo studio geologico con preciso riferimento al progetto, deve definire i lineamenti geomorfologici della zona nonché gli eventuali processi morfologici ed i dissesti in atto o potenziali e la loro tendenza evolutiva, la successione litostratigrafica locale, con la descrizione della natura e della distribuzione spaziale dei litotipi, del loro stato di alterazione e fratturazione e della loro degradabilità; inoltre, deve illustrare i caratteri geostrutturali generali, la geometria e le caratteristiche delle superfici di discontinuità e fornire lo schema della circolazione idrica superficiale e sotterranea.
Il piano delle indagini specifiche sui terreni e sulle rocce nel sito di interesse deve essere definito ed attuato sulla base dell’inquadramento geologico della zona e in funzione dei dati che è necessario acquisire per pervenire ad una ricostruzione geologica di dettaglio che possa risultare adeguata ed utile per la caratterizzazione e la modellazione geotecnica del sottosuolo.
Nella descrizione dei caratteri geologici del sito devono essere definite le caratteristiche intrinseche delle singole unità litologiche (terreni o rocce) con particolare riguardo ad eventuali proprietà fisiche dei materiali.
Nelle unità litologiche costituite da alternanze di materiali diversi devono essere descritte le caratteristiche dei singoli litotipi e quantificati gli spessori e la successione delle alternanze.
Alla scala dell’ammasso roccioso, che in molti casi è costituito dall’insieme di più unità litologiche, devono essere evidenziate le differenze di caratteristiche fra le diverse unità e devono essere descritte in dettaglio le discontinuità, quali contatti stratigrafici e/o tettonici, piani di stratificazione, fratture, faglie con relativa fascia di frizione, cavità per dissoluzione.
La Relazione Geologica sarà corredata da elaborati grafici (carte e sezioni geologiche, planimetrie e profili per rappresentare in dettaglio aspetti significativi o specifici tematismi, ecc) in scala adeguata al dettaglio degli studi eseguiti e dalla documentazione delle indagini appositamente effettuate e di quelle derivate dalla letteratura tecnico-scientifica o da precedenti lavori.
I risultati delle indagini e degli studi effettuati devono essere esposti in modo esteso ed esauriente e commentati con riferimento al quadro geologico generale della zona presa in considerazione, sottolineando eventuali incertezze nella ricostruzione geologica che possano risultare significative ai fini dello sviluppo del progetto.
Relazione geologica per la pianificazione
L’Indagine geologica ai sensi della DGR 2649/99 e successive modifiche e integrazioni
Cartografia geologica (Fondamentale)
1. Carta geologica regionale Stralcio foglio CARG 1:50000, 1:100000
oppure carta Ventriglia
2. Carta geologica di dettaglio Da fare ex novo da rilevamento. Indicare l’ubicazione delle indagini
3. Tavola delle sezioni geologiche Da fare sulla carta geologica di dettaglio
4. Carta geomorfologica Potrebbe essere accorpata alla carta
geologica, ma motivare la scelta, ad esempio
in pianura o per motivi di scala
5. Carta delle acclività (Potrebbe essere omessa)
6. Carta idrogeologica Potrebbe essere accorpata alla carta geologica, ma motivare la scelta, ad esempio
per motivi di scala
7.Carta della microzonazione sismica DGR 545/10
Vincoli territoriali
Una o più carte con indicazione dei vincoli di interesse geologico esistenti
Cartografia di sintesi
1. Carta della pericolosità e vulnerabilità del territorio (Fondamentale)
2. Carta della idoneità territoriale (Fondamentale)
3. Carta dei rischi (Facoltativa)
4. Monitoraggio del flusso e della concentrazione di CO2 effettuati sull’area. (Determinazione Dirigenziale n. A000271 del 19/01/2012, Rilievi CO2 suolo) per le aree indiziate di emissione pericolosa di Anidride Carbonica (CO2) nei territori dei Comuni di Castel Gandolfo, Ciampino, Marino e Roma (Municipi X, XI, XII).
Nuove direttive agli uffici regionali competenti ai fini del rilascio dei pareri ai sensi dell’art. 89 del D.P.R. 380/01(*)
Richiamo alla Circolare 2 febbraio 2009 , n. 617 “Istruzioni per l'applicazione delle «Nuove norme tecniche per le costruzioni” di cui al decreto ministeriale 14 gennaio 2008.
C6.2.1 CARATTERIZZAZIONE E MODELLAZIONE GEOLOGICA DEL SITO
Lo studio geologico deve essere esteso ad una zona significativamente estesa, in relazione al tipo di opera e al contesto geologico in cui questa si colloca.
I metodi e le tecniche di studio, l’approfondimento e il dettaglio delle analisi e delle indagini devono
essere commisurati alla complessità geologica del sito, alle finalità progettuali e alle peculiarità dello scenario territoriale ed ambientale in cui si opera.
Lo studio geologico con preciso riferimento al progetto, deve definire i lineamenti geomorfologici della zona nonché gli eventuali processi morfologici ed i dissesti in atto o potenziali e la loro tendenza evolutiva, la successione litostratigrafica locale, con la descrizione della natura e della distribuzione spaziale dei litotipi, del loro stato di alterazione e fratturazione e della loro degradabilità; inoltre, deve illustrare i caratteri geostrutturali generali, la geometria e le caratteristiche delle superfici di discontinuità e fornire lo schema della circolazione idrica superficiale e sotterranea.
Il piano delle indagini specifiche sui terreni e sulle rocce nel sito di interesse deve essere definito ed attuato sulla base dell’inquadramento geologico della zona e in funzione dei dati che è necessario acquisire per pervenire ad una ricostruzione geologica di dettaglio che possa risultare adeguata ed utile per la caratterizzazione e la modellazione geotecnica del sottosuolo.
Nella descrizione dei caratteri geologici del sito devono essere definite le caratteristiche intrinseche delle singole unità litologiche (terreni o rocce) con particolare riguardo ad eventuali proprietà fisiche dei materiali.
Nelle unità litologiche costituite da alternanze di materiali diversi devono essere descritte le caratteristiche dei singoli litotipi e quantificati gli spessori e la successione delle alternanze.
Alla scala dell’ammasso roccioso, che in molti casi è costituito dall’insieme di più unità litologiche, devono essere evidenziate le differenze di caratteristiche fra le diverse unità e devono essere descritte in dettaglio le discontinuità, quali contatti stratigrafici e/o tettonici, piani di stratificazione, fratture, faglie con relativa fascia di frizione, cavità per dissoluzione.
La Relazione Geologica sarà corredata da elaborati grafici (carte e sezioni geologiche, planimetrie e profili per rappresentare in dettaglio aspetti significativi o specifici tematismi, ecc) in scala adeguata al dettaglio degli studi eseguiti e dalla documentazione delle indagini appositamente effettuate e di quelle derivate dalla letteratura tecnico-scientifica o da precedenti lavori.
I risultati delle indagini e degli studi effettuati devono essere esposti in modo esteso ed esauriente e commentati con riferimento al quadro geologico generale della zona presa in considerazione, sottolineando eventuali incertezze nella ricostruzione geologica che possano risultare significative ai fini dello sviluppo del progetto.
- Classificazione di suolo secondo le Norme tecniche per le costruzioni (NTC/08),
- OPCM 3274 Riclassificazione sismica del territorio della Regione Lazio,
- Indagini Minime da eseguire nella regione Lazio per la relazione Geologica
Relazione geologica per la pianificazione
L’Indagine geologica ai sensi della DGR 2649/99 e successive modifiche e integrazioni
Cartografia geologica (Fondamentale)
1. Carta geologica regionale Stralcio foglio CARG 1:50000, 1:100000
oppure carta Ventriglia
2. Carta geologica di dettaglio Da fare ex novo da rilevamento. Indicare l’ubicazione delle indagini
3. Tavola delle sezioni geologiche Da fare sulla carta geologica di dettaglio
4. Carta geomorfologica Potrebbe essere accorpata alla carta
geologica, ma motivare la scelta, ad esempio
in pianura o per motivi di scala
5. Carta delle acclività (Potrebbe essere omessa)
6. Carta idrogeologica Potrebbe essere accorpata alla carta geologica, ma motivare la scelta, ad esempio
per motivi di scala
7.Carta della microzonazione sismica DGR 545/10
Vincoli territoriali
Una o più carte con indicazione dei vincoli di interesse geologico esistenti
Cartografia di sintesi
1. Carta della pericolosità e vulnerabilità del territorio (Fondamentale)
2. Carta della idoneità territoriale (Fondamentale)
3. Carta dei rischi (Facoltativa)
4. Monitoraggio del flusso e della concentrazione di CO2 effettuati sull’area. (Determinazione Dirigenziale n. A000271 del 19/01/2012, Rilievi CO2 suolo) per le aree indiziate di emissione pericolosa di Anidride Carbonica (CO2) nei territori dei Comuni di Castel Gandolfo, Ciampino, Marino e Roma (Municipi X, XI, XII).
Nuove direttive agli uffici regionali competenti ai fini del rilascio dei pareri ai sensi dell’art. 89 del D.P.R. 380/01(*)